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La chiesa, oggi sede parrocchiale intitolata al Santissimo Sacramento, faceva parte del piccolo complesso conventuale del Cappuccini, insediatosi al di fuori delle mura del borgo antico di Vieste intorno al 1630: durante il disastroso terremoto che nel 1646 devastò il borgo, le strutture del convento, resistendo al sisma, diedero rifugio ad un gran numero di cittadini e, in più occasioni, protessero i frati dalle incursioni dei pirati turchi che per secoli minacciarono la sopravvivenza dei centri costieri dell'Adriatico. Una lapide murata all'interno della chiesa ne ricorda la consacrazione a Santa Maria di Costantinopoli nel 1698. Lo spazio interno ad aula, coperto da una volta a botte lunettata, termina con l'altare maggiore dedicato alla Vergine, su cui campeggia la grande Pala della Madonna col Bambino, due Arcangeli e Santi, opera di Giovanni Lopreite, del 1641; una cappella sul lato sinistro ospita un Crocifisso seicentesco e un altare cinquecentesco in pietra decorato con motivi floreali. Dopo la chiusura del convento avvenuta nel 1866, la sola chiesa è rimasta luogo di culto, mentre il resto del complesso, in un primo tempo utilizzato come caserma, fu successivamente abbandonato.
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